Mappe e labirinti

14 disegni

10 nuovi disegni che ho fatto nell'autunno 2013 per il progetto di Giovanna Sarti DRAWING STORAGE

http://drawingstorage.tumblr.com/

archivio online che raccoglie autori diversi intorno alla pratica ed esercizio del disegno, più 4 realizzati all'inizio dell'estate per la mostra Museo fiume.

Tutti sono, per me, una specie di raffigurazione interna del cervello o descrizione di flussi e meccanismi del pensiero. Qualcosa di più vicino ad un tentativo di orientamento che ad una natura per certi versi, anche se di questa hanno il modello di crescita, una crescita circolare, o l'accumulo stratificato che ha a che fare con il tempo e le amnesie anche. 

Il collage tiene insieme il disegno dal vero, dove il secondo passo è pratica d'innesto e congiunzione, e il disegno quasi automatico a partire da scarabocchi di bambini, macchie o altri segni e tracce. Due mondi diversi, due emisferi che si collegano e intrecciano e alimentano a vicenda, e talvolta si colonizzano fino a risultare sovrapposti e indistinguibili.

Io devo farti, vedo, caro io mio parziale, un po' di storia (o promemoria, dato che tu mia faccia o foglia o strato, c'eri in quella storia).

Rubina Giorgi / Che farò senza il mio Ben?

Antichi muri di pietra sbiecati dalle intemperie, resti di fossili incastonati nelle strie, scarabei calcarei increspati sul fondo di questo scomparso mare interno.

(...)

Più lontano nel buio il fiume scorre pigro e limoso verso mari meridionali, lasciandosi dietro il granturco piegato dalla pioggia e le misere colture e gli orti argillosi dell'entroterra, raschiando le sponde come polvere d'ossa, pregno di passato, sogni in qualche modo sparsi tra le acque, niente si perde mai per sempre.

Cormac McCarty / Sutree

Una volta nei torrenti di montagna c'erano i salmerini. Li potevi vedere fermi nell'acqua ambrata con la punta bianca delle pinne che ondeggiava piano nella corrente. Li prendevi in mano e odoravano di muschio. Erano lucenti e forti e si torcevano su se stessi. Sul dorso avevano dei disegni a vermicelli che erano mappe del mondo in divenire. Mappe e labirinti. Di una cosa che non si poteva rimettere a posto. Che non si poteva riaggiustare. Nelle forre dove vivevano ogni cosa era più antica dell'uomo, e vibrava di mistero.

Cormac McCarthy / La strada